Il razzismo in Italia. Società , istituzioni e media
- Autori: Pirrone, M A; Mannoia, M
- Anno di pubblicazione: 2010
- Tipologia: Curatela
- Parole Chiave: razzismo, migrazioni, Italia, Sicilia,
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/54716
Abstract
Gli strumenti adottati per governare l’immigrazione straniera sono adeguati? Qual è il bilancio dopo quarant’anni di flussi migratori in termini di integrazione? È possibile parlare di una deriva razzista nel nostro paese? Questo lavoro nasce dalla volontà degli autori di fornire risposte concrete a tali interrogativi. Il volume è il risultato di una riflessione a più voci sulle dinamiche economiche, politiche e sociali in virtù delle quali si chiede ai migranti di conformarsi ad un modello ideale di immigrato che li costringe ad accettare un percorso di integrazione imposto dall’alto, piuttosto che negoziato. La riduzione della presenza straniera esclusivamente a problema di ordine pubblico, l’esistenza di un apparato mediatico che alimenta i pregiudizi nei confronti dei migranti e dei rom, così come l’adozione di politiche securitarie poste in essere per nascondere le frustrazioni derivanti dalla crescente povertà di strati sempre più ampi della popolazione e l’uso della legge per rimarcare la divisione tra cittadini e stranieri costituiscono i nuclei tematici principali sui quali si concentra l’attenzione degli autori. Il quadro d’insieme che emerge dalla lettura di questi saggi è allarmante. Gli autori, sia pur partendo da angolature diverse, convergono nell’affermare non soltanto come, nel nostro paese, la ricostruzione del legame sociale stia avvenendo sulla base delle appartenenze esclusive, piuttosto che sui concetti di cittadinanza e di diritto della persona; ma anche come l’antagonismo tra attori sociali con status giuridici diseguali stia provocando un conflitto con un potenziale di violenza inedito, sulle cui conseguenze gli stessi autori invitano a riflettere. Per queste ragioni, le analisi condotte e le riflessioni proposte in questo volume costituiscono, senza dubbio, un utile strumento di interpretazione di quanto sia avvenuto nel nostro paese in termini di dinamiche innescate dai processi migratori, ma anche un invito ad invertire la rotta contrastando le pericolose derive razziste con modelli di inserimento caratterizzati da un più genuino pluralismo culturale, politico e mediatico. ************************************************************************************************************** Are the policies used to govern immigration adequate? To what extent has integration been achieved after four decades of migration? Can we argue that there is a racist drift in Italy? This work arises from the desire of authors to provide concrete answers to these questions. The book is the outcome of a reflection by different authors about the economic, social and political dynamics under which our society asks immigrants to conform to an ideal model of immigrant, thus forcing them to accept a model of integration imposed from above, rather than negotiation. The reduction of migration to a problem of public order, the existence of a media apparatus that feeds prejudices against migrants and rom, as well as the implementation of security policies to hide the frustrations resulting from the increasing poverty of larger and larger social groups among the local population, as well as the use of law to mark the division between citizens and foreigners, are the main issues which the attention of the authors focuses on. An alarming scenario emerges from the reading of these essays. All the authors, although from different points of view, share the view that, in our country, the reconstruction of the social bonds is taking place on the basis of exclusive identities rather than on the concepts of citizenship and human rights. They also argue that antagonism between social actors with unequal legal status is causing a potentially unprecedented violent conflict, whose consequences the authors invite us to reflect upon. For these reasons, both the analysis the authors carry out and the reflections they propose in this work make up a useful tool of interpretation of what has h