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FRANCO PALLA

Metodologie Integrate per l'indagine aerobilogica in ambienti confinati e semiconfinati di interesse culturale

  • Authors: Palla, F.; Billeci, N.
  • Publication year: 2012
  • Type: Proceedings
  • Key words: batteri, spore fungine, monitoraggio indoor
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/78404

Abstract

INTRODUZIONE – Il presente studio è rivolto alla caratterizzazione del bioaerosol in ambienti confinati/semi-confinati che, oltre a fare parte essi stessi del patrimonio culturale, sono spesso preposti alla salvaguardia di manufatti d’interesse storico-artistico, come musei, archivi, biblioteche. Casi particolari sono rappresentati da ipogei e insediamenti rupestri caratterizzati da specifici parametri ambientali (UR, temperatura, illuminamento) che permettono l’istaurarsi e la proliferazione di complesse biocenosi. Infine, essendo gli ambienti utilizzati e fruiti da operatori culturali e visitatori, è necessario valutare il potenziale rischio sanitario connesso con la presenza di particellato riconducibile a colonizzazioni microbiche. MATERIALI E METODI – Il campionamento del bioaerosol è stato eseguito mediante il sistema Air Port MD8 (Sartorius) equipaggiato con filtri sterili in gelatina, solubili in soluzione acquosa. La caratterizzazione della componente biologica è stata eseguita conducendo in parallelo indagini di microscopia ottica (O.M.) ed elettronica (SEM, CLSM), colture in vitro e analisi molecolare. Le strutture microbiche sono state osservate mediante microscopio ottico dopo colorazione con reattivo Lugol, microscopio elettronico a scansione dopo metallizzazione con micro particelle d’oro, o tal quali mediante microscopio elettronico confocale. Frammenti dei filtri in gelatina sono stati utilizzati per inoculare terreni di coltura (Nutrient agar) o solubilizzati in 1xTE estraendo il DNA microbico totale utilizzato come molecola stampo per l’amplificazione in vitro (Polymerase Chain Reaction) di specifiche sequenze bersaglio (ITS sequenze). Definita la composizione nucleotidica dei frammenti (sequenziamento), le corrispondenti sequenze sono state confrontate, ricorrendo a software dedicati, con quelle depositate in banche dati genomiche. Lo stesso protocollo d’indagine è stato utilizzato per i campioni prelevati in maniera puntuale dalle superfici dei manufatti conservati/esposti nell’ambiente. RISULTATI – La combinazione dei risultati delle indagini microscopiche, colturali e molecolari, eseguite sia su campioni di aerosol sia su campioni superficiali hanno permesso di rivelare e identificare strutture e spore fungine, colonie batteriche, oltre che cianobatteri, microalghe e insetti. DISCUSSIONE – L’ampia casistica analizzata ha permesso di stabilire una metodologia d’indagine unificata per la caratterizzazione della componente microbica presente nel bioaerosol e sulle superfici, che correlata con i parametri ambientali permetta di definire un protocollo per il corretto monitoraggio e l’idonea conservazione delle diverse tipologie di manufatti e dei relativi ambienti, garantendo una fruizione sostenibile dei siti.