Il Mercurio nel suolo e in ambiente terrestre
- Autori: Calabrese, S; Bitetto, M; Parello, F; Bagnato, E
- Anno di pubblicazione: 2015
- Tipologia: Capitolo o Saggio (Capitolo o saggio)
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/143792
Abstract
Le interazioni del Hg con l'ambiente costituiscono il ciclo geochimico di questo elemento che si esplica per mezzo di complessi processi fisico-chimici differenti per ciascun comparto geochimico. Si stima che circa i due terzi del mercurio presente in ambiente sia stato prodotto durante il ventesimo secolo, e che il carico di mercurio immesso attualmente sia aumentato di circa 3 volte rispetto agli inizi del 1900 (Mason et al.. 1994). Il comparto ambientale certamente più coinvolto dalle emissioni di mercurio è quello atmosferico, da cui poi l’elemento si diffonde anche negli altri comparti, suolo e sedimenti compresi (Filzgerald & Clarkson, 1991). L’Atmosfera costituisce un importante reservoir temporaneo di mercurio. Infatti, i processi chimici che avvengono in atmosfera trasformano il mercurio dallo stato elementare allo stato bivalente, influenzandone cosi le modalità di trasporto e la velocità di deposizione di questo metallo sulla superficie terrestre. Il mercurio è rilasciato in atmosfera da una varietà di sorgenti naturali (Siegei e Siegei, 1983; Filzgerald, 1986; Xiao et al., 1991; Mason et al.. 1994; Lindberg et al., 1995) ed antropogeniche (Lindqvist et al., 1991; Ferrara et al., 1992; Pirrone et al., 2010; Carpi e Lindberg, 1997; Lacerda, 1997). Le sorgenti naturali includono i vulcani, i suoli, le foreste, i laghi, gli oceani apert i per un i nput totale di circa 2000 lon/anno (Mason et al., 1994); le sorgenti antropogeniche sono principalmente legate alla produzione energetica mediante l’utilizzo di carboni fossili, la combustione e l'incenerimento dei rifiuti, e ad alcuni processi industriali- metallurgici, determinando un flusso totale di circa 4000 lon/anno (Forcella et al., 1997). Il trend delle emissioni di mercurio antropogenico su scala globale è in crescila, soprattutto a causa delle emissioni dai Paesi in forte via di sviluppo (es., Cina, India).