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FRANCA PIROLO

Le origini e la memoria: la Real Fabbrica di Pietrarsa nell’Autobiografia filangierana

  • Authors: F. Pirolo
  • Publication year: 2021
  • Type: Articolo in rivista
  • Key words: Officina meccanica; Pietrarsa; Regno di Napoli
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/613033

Abstract

Durante il regno di Ferdinando II, il governo acquistava dall’Inghilterra le navi a vapore per il servizio postale e per il trasporto dei passeggeri. Le navi e le motrici a vapore venivano sempre importate dall’estero e quasi sempre erano di fattura inglese o francese. Nel 1840, per affrancare il regno dalla dipendenza economica straniera, dopo l’ultimo acquisto di 3 bastimenti inglesi, Ferdinando II incaricò Carlo Fi langieri, principe di Satriano, di individuare il luogo dove far sorgere una fab brica regia per la produzione di locomotive a vapore per la navigazione e per la nascente ferrovia. Il sito prescelto fu Pietrarsa, nei pressi di Portici e nello stabi limento, già pienamente operativo nel 1841, circa 200 lavoratori iniziarono a costruire motori a vapore navali e ferroviari mentre, il Filangieri provvedeva anche alla creazione di una scuola di alunni macchinisti che pure venivano sempre reclutati all’estero. L’officina di Pietrarsa trasformò l’area napoletana in un importante polo industriale che si arricchiva di opifici e cantieri specializzati in un indotto eco nomico della metalmeccanica tra i quali spiccavano per dimensione e numero di operai la fonderia di ferro “Zino & Henry” che dai ricambi per macchine tessili passò in breve alla produzione completa dei macchinari e la “Guppy& Co.”, fondata nel 1849 dall'ingegnere navale Thomas Richard Guppy.