Il dibattito nazionale sulle scuole di Architettura in Italia (1860-1922) e l’applicazione degli indirizzi didattici nazionali a Palermo
- Authors: PALAZZOTTO E
- Publication year: 2007
- Type: Capitolo o Saggio
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/20873
Abstract
In un momento storico come quello attuale, profondamente segnato da ripetuti cambiamenti normativi che, soprattutto sul fronte della didattica e della ricerca, stanno progressivamente mutando i propri riferimenti nei valori e nelle priorità per gli interessi di sviluppo scientifico e culturale della nazione, è estremamente interessante ripercorrere le tappe del lungo dibattito che, con molti punti di analogia con quello attuale, coinvolse la formazione delle scuole di architettura all’indomani dell’Unità d’Italia. Le ben note difficoltà di avviamento del nuovo Stato e la necessità di definire una posizione unitaria per la cultura e la politica italiana all’interno dello scacchiere internazionale, coinvolsero in maniera particolare l’intero insegnamento universitario, marcando ancor più, per la sua natura implicitamente controversa, la didattica dell’architettura. Questo saggio, ricostruendo tutti i passaggi essenziali di tale vicenda, e pur specificandola rispetto all’ambito palermitano, inserisce il discorso in un contesto inevitabilmente nazionale, in cui spinte e pressioni politiche, forti interessi economici, la sempre presente inadeguatezza di risorse e la mancanza di una visione generale delle problematiche culturali in gioco si tradusse in un’organizzazione didattico-formativa alquanto complessa e frequentemente mutevole in rapporto agli incostanti orientamenti ministeriali. L’insegnamento dell’architettura fu purtroppo una delle prime vittime sacrificali sull’altare dell’auspicato progresso tecnologico del paese, attraverso cui si intendeva sopperire ad una più che evidente arretratezza strutturale. La formazione prettamente umanistica fornita dalle antiche Università verrà alla fine sostituita radicalmente dalla formazione fisico-matematica, che s’incarnerà nella figura vincente dell’ingegnere.