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EMANUELE PALAZZOTTO

Palinsesti storici e progetto d’architettura

Abstract

L’esperienza nell’architettura condotta attraverso il workshop di cui ci si occupa questo volume, ha assunto a proprio fondamento un’impostazione metodologica che interpreta il progetto quale trascrizione. Se tale interpretazione può essere considerata legittima in assoluto, lo è ancor di più quando ci si confronta con un ambiente costruito composto da tessuti urbani storici e stratificati, dove la storia dei luoghi raramente può essere considerata lineare o univoca e dove i percorsi e i principi fondativi del progetto dovrebbero comunque alimentarsi della complessità del reale, introducendo nuove connessioni o riportandone alla luce di ormai nascoste. Ci si lega quindi ad una riflessione più ampia, da estendere alla città europea e, più in generale, all’ ambiente costruito, con i suoi meccanismi di stratificazione che impongono il riconoscimento e il bisogno del dialogo tra antico e nuovo. I risultati di questo necessario lavoro di riciclaggio e ricucitura condurranno comunque a soluzioni parziali e non definitive, ma queste saranno sempre guidate dalla predisposizione di un sistema più ampio e concertato di relazioni necessarie. Il progetto va inteso senz’altro come momento di sintesi ma, al tempo stesso, è anche reinterpretazione critica dei processi formativi in atto della morfologia urbana, ri-conosciuti attraverso la lettura. Fattore comune, in un’interpretazione del progetto come trascrizione, sarà la volontà di dare significato urbano ai progetti, agli oggetti architettonici, di pensare ad architetture che acquistino senso nel rapporto che istituiscono con la città in cui si collocano, con una osmosi tra città e architettura che vede gli edifici concepiti come parti di un tutto, che sfrutta la loro condizione di frammento, riconoscendo l’atemporalità e le specificità dei fenomeni urbani.