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VALERIA MAGGIORE

Solitudini perturbanti. Catherine Malabou e l'estetica del fantastico

Abstract

Ognuno di noi ha una storia personale la cui continuità e il cui significato compongono la nostra vita. Che cosa accade tuttavia se tale continuità è interrotta da un avvenimento accidentale? Se ha luogo un evento traumatico, la nostra vita subisce un mutamento e noi stessi ci trasformiamo così profondamente che l’evento accidentale si fa sostanziale. Catherine Malabou analizza tali fenomeni di plasticità distruttiva, focalizzando la propria attenzione sull’eziologia delle figure traumatiche, esempio di solitudine prossemica. Nel presente articolo ci proponiamo di analizzare l’emergere di tali figure, confrontandoci anche con il concetto di ‘fantastico’ sviluppato da Roger Caillois e con quello di ‘perturbante’ elaborato da Freud.