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STEFANO MONTES

L’attendere come ricerca sul campo. Sulle asimmetrie del quotidiano

Abstract

Questo contributo è una vera e propria etnografia in cui prendo in conto le interazioni che si svolgono nell’arco di poche in cui parcheggio la mia auto per recarmi in un museo. L’oggetto principale di questa etnografia risulta essere la dimensione temporale e, più particolarmente, l’attendere. In che modo l’attendere modula le nostre interazioni quotidiani? Ho risposto a questa domanda tenendo conto delle osservazioni di Bourdieu sul rapporto instaurato tra esistenza, tempo e potere. In questa etnografia, inoltre, ho tenuto conto delle riflessioni di Hage proprio sull’attendere in un mondo globalizzato i cui flussi tendono, sempre più, a essere bloccati.