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STEFANO MONTES

Sono arrabbiato e sono antropologo. Blues lévi-straussiano su un’emozione furente

Abstract

In questo saggio, mi ‘lascio andare’, volutamente e direttamente, nel loro intreccio d’insieme e interrelato, alle seguenti questioni: la semantica della rabbia in un contesto vissuto personalmente, l’uso di una scrittura meno convenzionale ai fini di un maggior scavo interiore, l’esemplificazione letteraria come contrappunto e verifica tematica ed esistenziale, la possibilità di descrizione del tempo e dello spazio nell’arco stesso della prossimità del vissuto, il contrasto tra ‘forme di vita concepite per fini da raggiungere’ e ‘forme di vita concepite nella liminalità’, la riflessione sull’oscillazione autoriale di un Lévi-Strauss preso tra strutturalismo e soggettivismo, la riformulazione in metodo più generale della – da me definita – ‘distillazione-partecipante’ (da sviluppare in concomitanza con l’osservazione-partecipante), l’insistenza sull’intreccio inestricabile tra emozioni, sensi e cognizioni (viste soprattutto nel loro aspetto di flussi magmatici e incontrollati), il tentativo di ridefinizione di un’emozione socio-individuale quale la rabbia.