Il ritratto più importante. Libri, biblioteche, lettori nella poesia dall'esilio di Ovidio
- Autori: Marchese Rosa
- Anno di pubblicazione: 2021
- Tipologia: Capitolo o Saggio
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/519010
Abstract
Nell’elegia 1.7 dei "Tristia", la prima raccolta di versi che Ovidio mette insieme dopo la condanna alla relegazione a Tomi, sul mar Nero, il poeta istituisce una relazione speciale e molto significativa tra la sua "imago", il ritratto, i suoi libri, e i luoghi in cui le opere letterarie sono ospitate, le biblioteche. In un certo senso, invita a riflettere sulla funzione dei "volumina", sulle opere ovidiane che i “libri” contengono e mettono in circolo come spazio della memoria e di dialogo con gli autori. L’elegia di Ovidio esule ha il pregio di mettere sotto la lente tutti questi fenomeni, e di farli interagire con un elemento che crea una tensione interessante nel rapporto con tutti gli altri: il ritratto dell’autore.