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GIUSEPPA RENATA MANGANO

Interferenza tra il livello dell’oggetto e attributi di base in stimuli visivi: studio su pazienti con lesione cerebrale.

  • Autori: Mangano, GR; Castiglia, R; Gattuso, M; Oliveri, M; Pastore, L; Smirni, D; Turriziani, P; Cipolotti, L
  • Anno di pubblicazione: 2011
  • Tipologia: Capitolo o Saggio (Capitolo o saggio)
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/99311

Abstract

Introduzione. In compiti di ricerca visiva i processi top-down coinvolti nel riconoscimento della forma dell’oggetto possono interferire nella elaborazione bottom-up degli attributi elementari che compongono l’oggetto. La performance in tali compiti può essere facilitata dopo inibizione selettiva della corteccia parietale destra tramite r-TMS. In questo studio abbiamo indagato il ruolo di lesioni cerebrali nei compiti di ricerca visiva per singole caratteristiche caratterizzati da interferenza tra il livello dell’oggetto e degli attributi elementari. Pazienti con lesione focale del lobo parietale potrebbero paradossalmente non risentire dell’effetto interferente esercitato dal riconoscimento della forma dell’oggetto. Metodo. Hanno partecipato allo studio quattro pazienti (1 femmina e 3 maschi) destrimani con lesione parietale destra (età media: 48 ± 7 anni; scolarità media: 10 ± 2 anni) suddivisi in 2 gruppi in base ai risultati della valutazione neuropsicologica: un gruppo con segni di neglect (N+ = 2) e un gruppo senza segni di neglect (N- = 2). Sono stati somministrati due compiti di ricerca visiva: un compito (A) caratterizzato dalla presenza di interferenza tra il livello dell’oggetto e degli attributi elementari e l’altro (B) privo di tale interferenza. Sono stati analizzati i tempi di reazione e l’accuratezza delle risposte mediante due ANOVA con i fattori Gruppo (N+ vs. N-) e Compito (A vs. B). Risultati. I pazienti N- presentavano tempi di reazione significativamente diversi tra compito A e B (p < 0.0001) con un vantaggio a favore di quest’ultimo. I pazienti N- non hanno tempi di reazione significativamente diversi tra i due compiti (p = 0.23) suggerendo pertanto che non risentono dell'effetto di interferenza che contraddistingue il compito A. Conclusioni. Questi dati suggeriscono che network distinti giocano un ruolo nei compiti di ricerca visiva e che la presenza di neglect può tradursi in una facilitazione paradossale della prestazione in tali compiti.