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PIETRO MISURACA

"Le voci sottovetro. Metamorfosi gesualdiane nella musica di Salvatore Sciarrino"

Abstract

L’interesse di Sciarrino per la figura e la musica di Gesualdo, accesosi all’epoca di Luci mie traditrici (1996-98) ― opera in due atti derivata dal dramma barocco Il tradimento dell’onore (1664) e ispirata alla turbinosa vicenda biografica del Principe da Venosa ―, costituisce un tratto distintivo della sua produzione di fine anni Novanta. E se l’accostamento alla musica antica e l’attitudine a rielaborare musiche preesistenti risalgono agli anni del suo apprendistato, Gesualdo da Venosa viene a costituire, assieme a Domenico Scarlatti, un oggetto d’indagine privilegiato. Quattro brani gesualdiani (la Gagliarda, la Canzon francese e i madrigali «Tu m’uccidi, o crudele» dal Quinto Libro e «Moro, lasso, al mio duolo» dal Sesto) vengono rivisitati in Le voci sottovetro (1998) per otto strumenti e voce; ed elaborazioni da Gesualdo si trovano anche in Pagine (1998) per quartetto di sassofoni e nella Terribile e spaventosa storia del Principe di Venosa e della bella Maria (1999), musica per l’Opera dei pupi siciliani. Altri quattro madrigali, infine, sono stati recentemente rielaborati in Gesualdo senza voce (2013), dedicato all’Ensemble Recherche. Anche il confronto col passato è per Sciarrino un’esperienza creativa: nel contributo si mostrano pertanto alcune delle strategie messe in atto affinché le musiche originali, passate al filtro dei suoi timbri sintetici e disarmonici, mutino fisionomia, acquistando spessori, vibrazioni, significati nuovi e inconsueti.