L'ultima stazione della Via Crucis. Dalle fiumane di Elizabeth Smart a "Superflumina" di Salvatore Sciarrino
- Authors: Misuraca, P.
- Publication year: 2017
- Type: Capitolo o Saggio (Capitolo o saggio)
- Key words: Sciarrino, Smart, Opera
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/245678
Abstract
Introducendo la sua opera in atto Superflumina (2010) - undicesimo dei suoi lavori per il teatro musicale - Salvatore Sciarrino fa esplicito riferimento al romanzo di Elisabeth Smart, "Sulle fiumane della Grand Central Station mi sono seduta e ho pianto" (1945), da cui è nata l'idea del libretto. Come sempre, tuttavia, il compositore rielabora profondamente il testo originario e lo adatta al suo ideale di teatro essenziale e archetipico, traendone nuclei drammaturgici estremamente prosciugati. All'artificio verbale fa poi riscontro l'artificio della scrittura musicale: alla novità della concezione del suono - che ne ha fatto uno dei protagonisti del panorama musicale degli ultimi cinquant'anni - si aggiunge infatti, negli ultimi decenni, la conquista di un nuovo stile di canto. Quello di Sciarrino si pone pertanto tra i più sistematici e riusciti esempi di sperimentazione offerti dal teatro musicale contemporaneo.