Skip to main content
Passa alla visualizzazione normale.

MASSIMO MIDIRI

RUOLO DEL COEFFICIENTE APPARENTE DI DIFFUSIONE (ADC) NELLO STUDIO DELLA PROSTATA IN RISONANZA MAGNETICA (RM)

  • Authors: CALAMIA, M; SALVAGGIO, G; PURPURA, P; CANNIZZARO, F; LO CASTO, A; MIDIRI, M
  • Publication year: 2014
  • Type: Proceedings
  • Key words: Prostata, Risonanza Magnetica, DWI, ADC, carcinoma
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/99877

Abstract

Materiali e Metodi: La nostra popolazione è costituita da 25 di età compresa tra 50 e 81 anni (media 63.95 +/- 9.54) sottoposti ad esame RM della prostata con apparecchiatura da 1.5 T mediante l'ausilio di bobina endorettale. Oltre al protocollo morfologico (T1w-T2w) , la valutazione spettroscopica e dinamica post-contrastografica, sono state acquisite sequenze DWI sul piano assiale con valori di b pari a 800/mm2. E' stato calcolato il valore di ADC in regioni di interesse poste in corrispondenza di aree di zona periferica (ZP) con aspetto normale ed aree che presentavano segnale ipointenso enne sequenze T2w e/o che mostravano restrizione della diffusione dell'acqua nelle sequenze DWI. All'esame istologico, ottenuto tramite biopsia e/o prostatectomia radicale, la diagnosiè stata di carcinoma prostatico (CaP) in 18 pazienti, di prostatite+PIN in 4 pazienti e di fibrosi post-radioterapia (RT) in 3 pazienti. RISULTATI. Le medie di valori ADC sono risultate 1.57+/-0.28 per la ZP normale, 0.72 +/- 0.11 per il CaP, 0.97 +/- 0.07 per la prostatite+PIN, 0.89 +/- 0.13 per l fibrosi post-RT. La media dei valori di ADC è risultata significativamente più bassa in corrispondenza del CaP e delle zone patologiche non tumorali rispetto alla normale ZP (p<0.01) e del CaP rispetto alla prostatite + PIN (p<0.01) in assenza di sovrapposizione dei dati. Scopo: Determinare sei il parenchima prostatico sano e patologico possano essere distinti utilizzanti il valore di ADC. Conclusioni: il valore di ADC permette di differenziare la normale ZP da quella patologica ma non permette la caratterizzazione di queste ultime richiedendo una corretta integrazione con le restanti informazioni fornite all'immagine RM e con i dati anamenstico-laboratoristici.