Entella. Manufatti in pietra tenera di epoca medievale. Primi risultati da un approccio multidisciplinare
- Authors: Corretti, A; Gasparo Morticelli, M; Lucejco, JJ; Mangiaracina, CF; Montana, G; Ribechina, E; Colombini, MP
- Publication year: 2016
- Type: Articolo in rivista (Articolo in rivista)
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/223498
Abstract
Da oltre trent’anni anni la Scuola Normale Superiore conduce indagini archeologiche nel sito di Rocca d’Entella (Contessa Entellina, PA) e ricognizioni nel territorio comunale di Contessa Entellina. Le ricerche hanno permesso di delineare la storia del popolamento umano dall’antichità all’epoca moderna in un’ampia area della Sicilia occidentale interna, comprendente un centro d’altura naturalmente forti$cato (Entella) che per secoli ha mantenuto una $sionomia urbana e un’ampia porzione di territorio da esso dipendente, almeno in alcune epoche storiche. Per il Medioevo, in particolare, le ricerche hanno mostrato una ripresa dell’insediamento aperto già in epoca tardobizantina e ancor più nella prima età islamica. A partire dalla seconda metà del X secolo è evidente la grande $oritura dei siti aperti presso vie di comunicazione e aree coltivabili che si accompagna alla rioccupazione del sito d’altura di Entella, abbandonato dalla media età imperiale. Con la conquista normanna assistiamo a mutamenti nell’assetto insediativo del territorio, dove comunque l’insediamento aperto si mantiene nei siti principali, mentre per l’abitato di altura di Entella i dati documentari e materiali indicano, sia pure in modo non univoco, una %essione. La $ne della dinastia normanna, l’avvento della monarchia sveva e la lunga fase delle rivolte antimperiali vedranno una grande ripresa dell’insediamento sulla Rocca d’Entella, rifugio sia per gli abitanti dei siti aperti del territorio, che si spopola in modo drammatico, sia per i profughi dalla Sicilia orientale e dalle città della costa. La guerriglia contro l’autorità imperiale si trascinerà $no alla de$nitiva deportazione degli ultimi abitanti di Entella nel 1246. Nel quadro storico che abbiamo sommariamente tratteggiato trovano quindi posto tra la piena età islamica e l’età sveva sia un centro d’altura ‘quasi urbano’! (Entella), sia numerosi insediamenti aperti localizzati in pianura e mezzacosta, alcuni dei quali si caratterizzano per la lunga continuità insediativa, per la notevole estensione e per la ragguardevole varietà /ricchezza del corredo ceramico che hanno restituito(. Tra gli elementi di cultura materiale rinvenuti sia a Entella sia negli abitati aperti $gura una classe di manufatti realizzati utilizzando una pietra calcarenitica tenera di facile lavorazione. Si tratta soprattutto di contenitori circolari caratterizzati da un bordo molto basso, de$niti ‘testi’ o ‘testelli’, la cui presenza era già stata segnalata in altri contesti siciliani &, e che in particolare sono stati restituiti in abbondanza dai recenti scavi che hanno interessato i livelli islamici nel centro di Palermo). Questa classe di manufatti è stata oggetto di un’indagine multidisciplinare con l’obiettivo di precisarne cronologia e repertorio formale, di localizzare l’area di provenienza della materia prima e quindi, verosimilmente, la zona di produzione, ed in$ne di comprenderne la destinazione d’uso.