La figurazione dello spazio architettonico di Gaspare De Fiore
- Autori: Maggio, F.; Giordano, A.
- Anno di pubblicazione: 2017
- Tipologia: Articolo in rivista (Articolo in rivista)
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/250973
Abstract
Dal 1967, anno in cui Gaspare De Fiore pubblicò La figurazione dello spazio architettonico, ad oggi sono trascorsi esattamente 50 anni, eppure l’opera conserva la medesima fresca attualità che fu possibile rilevare leggendola per la prima volta durante gli anni della nostra formazione. Nell’affrontare il problema dello spazio architettonico De Fiore distingue tra la sua ideazione e la sua rappresentazione, segnatamente affrontando il secondo argomento da molteplici punti di vista e lungo un arco temporale che abbraccia l’intera storia dell’uomo, dalla pittura preclassica all’arte contemporanea, passando attraverso la rappresentazione dell’architettura in epoca romana, le dinamiche concettuali del Medioevo, la certezza ottica del Rinascimento e l’illusionismo Barocco. Inoltre, nel volume De Fiore usa il medium della pittura per esprimere il proprio rapporto con l’architettura; d’altronde il titolo del libro esprime con chiarezza le intenzioni dell’autore che riferiscono l’architettura alla sua “figurazione” nel corso della storia, cosa che sembra quasi volere trovare un campo di applicazione unilaterale per la lettura dello spazio architettonico. Leggere oggi questo volume può sembrare probabilmente anacronistico, e forse lo è, ma la sua lettura appare necessaria per chi si occupa di rappresentazione e, più in particolare, di storia della rappresentazione intesa come oggetto di studio attraverso il disegno e non come semplice excursus.