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FRANCESCO MAGGIO

Luigi Epifanio e la Sicilia. Dai disegni di viaggio alla costruzione del progetto

Abstract

“È un nuovo paese che si presenta ai nostri sguardi: un paese strano, mezzo orientale e mezzo africano, bizzarro e meraviglioso”. Così affermava Carl August Schneegans in "La Sicilia nella natura, nella storia e nella vita" dopo aver scorto l’isola dalla nave sulla quale viaggiava.Come ogni viaggiatore arrivato in Sicilia, anche lo scrittore e diplomatico tedesco ha descritto l’isola sintetizzando la sua bellezza con una meravigliosa affermazione; ogni viaggiatore, forse per il suo essere incuriosito nel visitare un luogo sconosciuto, tende ad assorbire del nuovo paesaggio la bellezza e comunque il suo incanto. Ed è proprio per questo motivo che appare straordinario trovare un siciliano viaggiatore nella propria terra; Luigi Epifanio, architetto e docente palermitano già dai primi anni della fondazione della Facoltà di Architettura, ha compiuto un viaggio in Sicilia documentato da molti appunti grafici che hanno costituito parte integrante del volume "L’architettura rustica in Sicilia" stampato a Palermo nel 1939 per l’editore Palumbo. Già dalle prime righe del libro si evince come il disegno assuma un carattere prettamente analitico per lo studio dell’architettura spontanea al fine di catturarne i significati nascosti dall’ingenuità e dalla povertà dei mezzi delle maestranze o del contadino il quale si improvvisava ‘architetto’ della propria casa. Il significato della dimora costruita con amore e con quel sentimento che in Sicilia fa della casa un luogo sacro, perché sacra è la famiglia ed inviolabile la sua compagine, traspare nei disegni di Epifanio in cui le scenografie urbane sembrano attendere, nella solitudine che le domina, i personaggi della fiaba o del dramma. Il saggio esplora le forme e le tecniche di rappresentazione del paesaggio e del territorio siciliano proprio attraverso il contributo di Luigi Epifanio che racconta non soltanto le sue esperienze dirette, attraverso il suo Carnet de Voyage, ma anche quelle relative all’analisi della complessità urbana letta attraverso gli strumenti del disegno inteso come linguaggio e non solo come tecnica. Il tema, di ampio respiro, riguarda l’esperienza del viaggio raccontato attraverso un linguaggio che mette in evidenza il rapporto tra il soggetto indagante e il paesaggio, il disegno alle varie scale per descrivere le possibili mutazioni del territorio, il disegno dal vero quale processo di sintesi delle qualità di un territorio o di una città, l’osservazione diretta e la successiva sintesi grafica come strumenti utili alle intenzioni progettuali.