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CASTRENZE MINASOLA

Crassus vs. Spartacus: aspetti giuridici del comando del senato contro la rivolta servile

Abstract

Nell’autunno del 72 a.C., Marcus Licinius Crassus, dopo aver ricoperto la carica di pretore nel 73 a.C., riceve dal senato il compito di reprimere la rivolta servile, guidata dal gladiatore trace Spartacus. La rivolta, scoppiata nell’estate del 73 a.C., aveva, infatti, ormai assunto le dimensioni di una vera e propria guerra servile, mettendo in pericolo l’intera popolazione italica, e invano prima alcuni pretori e poi gli stessi consoli avevano cercato di contenerla, incorrendo questi ultimi in una clamorosa disfatta militare. Il senato, ripose, quindi, le sue speranze su Marcus Licinius Crassus che si era distinto militarmente sotto Silla e, stante la situazione di particolare pericolo per la libera res publica, conferì a Crasso, in quel momento privatus civis, un comando straordinario per la repressione della rivolta servile. Premessi i necessari riferimenti al contesto storico-giuridico e economico-sociale in cui maturò tale rivolta e ai suoi due principali protagonisti, Crasso e Spartaco, questa ricerca mira principalmente a chiarire gli aspetti giuridici del comando straordinario affidato dal senato a Crasso. Attraverso una rilettura delle fonti, anche alla luce della costituzione sillana, la natura giuridica di tale comando sembra essere riconducibile a quella di un proconsolato straordinario affidato a privatus civis, in cui un ruolo centrale e preminente ebbe la deliberazione del senato.