STUDIO SPERIMENTALE SULL’UTILIZZO DI ADESIVI TERMOPLASTICI PER MANUFATTI IN MARMO
- Authors: Giulia Montoro; Giuseppe Inguì; Gabriella Tonini; Fabrizio Iacopini; Bartolomeo Megna
- Publication year: 2024
- Type: Contributo in atti di convegno pubblicato in volume
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/663074
Abstract
Le opere realizzate in marmo, come le sculture, affrontano nei secoli diverse necessità e diverse possibilità di degrado: la loro realizzazione implica già un degrado meccanico, e il loro assemblaggio, spesso complesso e articolato, le rende soggette a numerose sollecitazioni. Da ciò nell’ambito di interventi di restauro di oggetti in marmo una scelta complessa per il restauratore è quella del corretto adesivo per riassemblare componenti staccate, trovando il giusto compromesso tra le prestazioni meccaniche, la sostenibilità e la salubrità, e la reversibilità, influenzando di conseguenza la riuscita e la durabilità del restauro stesso. Se in passato si utilizzavano resine naturali, oggi si dispone di una vasta gamma di adesivi industriali caratterizzati da notevole efficacia. Tuttavia, la scelta non può basarsi unicamente sulla performance. Ogni opera d’arte in marmo è un caso a sé, con caratteristiche e problematiche specifiche. Il restauratore deve quindi valutare attentamente una serie di variabili prima di scegliere l’adesivo. L’obiettivo di questo lavoro è quindi quello di concentrarsi su alcuni adesivi termoplastici, che quindi promettano una certa reversibilità o ritrattabilità, offrendo al contempo una buona capacità adesiva e una buona resistenza. In questo ambito, sono stati selezionati alcuni adesivi con diverse finalità. La prima scelta è stata l’uso del Paraloid B72, una resina acrilica riconosciuta per le sue prestazioni, il cui uso è ampiamente documentato come adesivo efficace per il marmo, con ottimi risultati già dimostrati in numerose applicazioni. La seconda scelta è stata il Fluoline ST un adesivo termoplastico, originariamente sviluppato per realizzare stucchi, a base di copolimeri fluorurati quindi in grado di offrire potenzialità significative, soprattutto in termini di stabilità chimica e quindi successiva ritrattabilità, aprendo la strada a possibili applicazioni diverse e più ampie del suo utilizzo progettuale. Le due resine sono state anche studiate in miscela per ottenere un prodotto finale con caratteristiche intermedie. Infine tenendo conto delle necessità legate all’ambiente e alla salute dell’operatore, nonché alla sostenibilità, nell’ottica della “green conservation”, si è scelto di utilizzare un adesivo a base di proteine della soia, già sperimentato sia come adesivo per legno sia come legante per stucchi: l’Evocoat 4610. Selezionati i polimeri di riferimento si è progettata la campagna sperimentale che ha previsto la misura di tre diverse proprietà, la variazione cromatica del marmo in seguito al trattamento e all’invecchiamento accelerato, la reversibilità dell’adesivo in seguito all’invecchiamento, la resistenza a taglio dell’adesivo. Per ottenere risultati comparabili sono stati preparati diversi campioni di marmo, lastre piane per le misure colorimetriche e di reversibilità, campioni ad L per le prove meccaniche. Le prove effettuate hanno certificato l’inadeguatezza dell’adesivo basato sulle proteine della soia, il sistema si è dimostrato rigido, soggetto a forte ritiro in fase di presa e indurimento, con scarsa capacità adesiva, bassa resistenza ai raggi UV, un colore giallo che altera l’aspetto del marmo. Il Fluoline si è confermato un sistema stabile e rimovibile, con potere adesivo modesto e prestazioni insufficienti a garantire la corretta adesione strutturale tra frammenti in marmo. Il Paraloid si è dimostrato un adesivo efficace, parzialmente rimovibile e tenace. La miscela tra i due, con prevalenza di Paraloid, ha offerto interessanti proprietà intermedie, mantenendo prestazioni meccaniche sufficienti, che avrebbero potuto garantire l’adesione della mano o del pennacchio della statua di San Michele Arcangelo, offrendo in cambio di una riduzione delle proprietà meccaniche una migliore stabilità e maggiore reversibilità.