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ANTONELLO MIRANDA

The limits of the law and the future of compliance

Abstract

Compliance in modo estremamente generale significa conformità ai requisiti, alle regole o agli standard dichiarati. Il nocciolo della questione è come dobbiamo conformarci e in che misura. Dobbiamo obbedire in modo "cieco" alle leggi (statutarie) o dobbiamo confondere i confini tra esperienza e prudenza, legalità e ragione? Dopo una descrizione dei principali aspetti della conformità (guardando al modello del Bribery Act), il presente documento cerca di delineare le difficoltà concrete del rispetto della conformità. La compliance è un fenomeno generale non solo o prevalentemente circoscritto alla corruzione, alla corruzione, alla frode alla pubblica amministrazione e all'istigazione, ecc., ma diffuso in tutti i campi delle attività umane moderne in modo che sia interessante anche per la piccola impresa e anche per ogni professionista o "uomo comune" durante la sua "lotta" per rispettare la "giungla" delle regole. Troppe regole complesse significano rischi crescenti e crescenti di violazione involontaria e/o di responsabilità. Questo significa un costo (delle transazioni) più elevato: in una semplice analisi dei costi e dei benefici nessuno rispetterà una legge se è più conveniente violarla. L'approccio collaborativo e mediatico e il dialogo tra Diritto e Istituzioni e soggetti privati sembrano essere migliori del tradizionale approccio punitivo. Ciò significa che il legislatore dovrebbe capire che a volte è meglio mediare una soluzione concreta invece di insistere su una difficile applicazione di inutili regole crimini o regole rigide.