Liquefazione idrotermica di fanghi di depurazione dalle acque reflue in presenza di acido formico come co-solvente
- Authors: Claudia Prestigiacomo; Vito Armando Laudicina; Federica Proietto; Onofrio Scialdone; Alessandro Galia
- Publication year: 2019
- Type: Abstract in atti di convegno pubblicato in volume
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/432288
Abstract
A causa del progressivo impoverimento delle risorse di combustibili fossili e dell’impatto negativo che il loro utilizzo ha sull'ambiente, la produzione di carburanti da fonti alternative, come le biomasse, ha ricevuto negli ultimi anni una notevole e crescente attenzione. Questo studio è incentrato sulla liquefazione idrotermica (HTL) dei fanghi provenienti dalla depurazione delle acque reflue civili. Tale tipo di biomassa oltre ad avere un alto tasso di umidità , ha un elevato contenuto organico e per essere smaltita è necessario che gli impianti di depurazione investano un ingente capitale [1]. L’HTL tradizionale prevede l’utilizzo dell’acqua, in parte già contenuta nella biomassa, come solvente a temperature e pressioni nell'intervallo 250-400°C e 10-30 MPa rispettivamente ed è considerato un approccio efficace per la conversione della biomassa in un bio-olio detto biocrude, il prodotto principale di riferimento, insieme con una fase acquosa, un solido residuo e una fase gassosa [1-2]. Tuttavia il biocrude prodotto dalla HTL in assenza di catalizzatori o co-solventi è molto viscoso e ha un alto contenuto di eteroatomi (S, N, O) indesiderati poiché ne abbassano la qualità e ne impediscono l’uso come combustibile per il trasporto. In particolare, un elevato contenuto di O riduce il potere calorifico ed aumenta la viscosità del biocrude e un elevato contenuto di N e S porta alla formazione di NOx e SOx in atmosfera. Scopo del lavoro è studiare l’effetto combinato dell’acido formico, come co-solvente donatore di H2, e di un catalizzatore commerciale a base di CoMo/Al2O3 sulla resa e qualità del biocrude prodotto con esperimenti di HTL di fanghi ottenuti da un impianto di depurazione di acque reflue. Diversi studi [3-4] hanno mostrato che elevate pressioni iniziali di H2 nel reattore di HTL causano un incremento del rapporto H/C dei biocrude prodotti sebbene non siano stati osservati effetti significativi sulle rese. Tuttavia ad oggi l'H2 è generato principalmente da fonti fossili e una delle maggiori sfide in questo contesto è la realizzazione di una possibile economia dell'idrogeno da fonti alternative. Inoltre dai risultati trovati in letteratura, è possibile dedurre che, in esperimenti di HTL di microalghe in reattori batch, l'uso di un mezzo di stoccaggio liquido di idrogeno come co-solvente produce effetti simili all’idrogeno molecolare e permette di eliminare la resistenza al trasporto di massa dell’H2 dalla fase gas alla miscela liquida. A partire da queste premesse è stato scelto come co-solvente l'acido formico (FA) poiché si decompone in idrogeno e anidride carbonica in condizioni miti di temperatura e può essere prodotto dalla riduzione elettrochimica del biossido di carbonio sfruttando energia verde e ne è stato studiato l’effetto sulla resa e sulla qualità del biocrude prodotto da HTL dei fanghi di depurazione.