Variabilità spaziale dell'orizzonte gypsico in un ambiente mediterraneo semiarido della Sicilia centro meridionale
- Authors: LO PAPA G; LOPEZ R; LAUDICINA VA; SCALENGHE R; CASTIGNANO' A; DAZZI C; MONTELEONE S
- Publication year: 2004
- Type: Proceedings
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/26841
Abstract
Nell’ambiente semiarido della Sicilia centro meridionale vi sono suoli che pur non evolvendo direttamente su substrati gessosi risultano interessati dall’accumulo di gesso secondario. Scopo di questo lavoro è evidenziare le caratteristiche e la distribuzione spaziale dell’orizzonte gypsico proprio di suoli che evolvono su un substrato privo di gesso ma che sono da classificare come Gypsisuoli. È stata scelta un area costituita da un pendio collinare ad andamento Nord-Ovest Sud-Est in cui sono presenti suoli che evolvono su marne argillose del Pliocene inferiore “trubi” e poste a quota topograficamente più bassa rispetto ad un affioramento gessoso del Messiniano. Lungo la pendice sono stati individuati tre transetti ove con un intervallo medio di 40 metri sono stati aperti quattro pedon per ogni transetto. Tutti i pedon sono stati descritti in campo e campionati per orizzonte pedogenetico per la successiva caratterizzazione analitica e classificazione tassonomica. Lungo i transetti inoltre sono state effettuate delle osservazioni con un passo medio di 10 metri e il suolo è stato campionato ogni 20 centimetri fino alla profondità di un metro. Sui campioni di suolo è stato determinato il contenuto in gesso con il metodo termogravimetrico. Tali valori sono stati spazializzati lungo la pendice seguendo un approccio multivariato relativamente al contenuto in gesso misurato alle 5 profondità di campionamento. L’analisi geostatistica sul contenuto in gesso del suolo ha messo in luce una evidente variazione lungo la pendice correlata con la distanza dal rilievo in cui il gesso è affiorante che mostra un trend decrescente verso la base. Maggiore è l’anisotropia lungo il profilo verticale del suolo che si manifesta soprattutto nella parte più a valle della pendice. Infine attraverso il confronto del modello digitale di elevazione (DEM) e le mappe di interpolazione sono state evidenziate le relazioni spaziali tra il contenuto in gesso del suolo e la morfologia della pendice.