Imprenditorialità e convergenza tra produzione di pensiero e produzione di cose
- Autori: La Commare, U
- Anno di pubblicazione: 2013
- Tipologia: Capitolo o Saggio (Capitolo o saggio)
- Parole Chiave: Imprenditorialità , Economia della conoscenza
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/97673
Abstract
Le più qualificate sedi internazionali (ONU, 26 giugno 2013, Thematic Debate on Entrepreneurship for Development) ed europee (Commissione Europea, 9 gennaio 2013, Entrepreneurship 2020 Action Plan) concordano sulla necessità di accrescere il dinamismo imprenditoriale dei territori attraverso incisive e continuative azioni di educazione all’imprenditorialità dei giovani per il contrasto alla disoccupazione giovanile, alla povertà e per stimolare la crescita economica. Su questo tema la nostra regione è in forte ritardo e finora non ha mai avviato alcuna incisiva azione di sistema a supporto della educazione imprenditoriale dei giovani siciliani. Negli anni recenti della nostra storia, mai come oggi, si è registrata attenzione sul tema del lavoro, soprattutto quello dei giovani. E’ però necessario, in un mondo totalmente diverso da quello del secolo scorso, riscoprire il vero senso del lavoro, stimolare nei giovani siciliani una maggiore propensione all’imprenditorialità , un più profondo interesse verso la cultura di impresa, una maggiore diffusione degli strumenti del pensiero imprenditoriale come modi essenziali per valorizzare conoscenze e competenze acquisite negli studi e per facilitare la transizione studio-lavoro. Come all’inizio richiamato, trova sempre più consenso a livello internazionale la necessità di cambiare prospettiva alla generazione di opportunità di lavoro giovanile in un mondo che è diventato sempre più competitivo ed in cui le limitate risorse pubbliche devono essere indirizzate verso quelle azioni in grado di produrre i più alti ritorni per il bene delle generazioni future. In tutto il mondo, nelle economie avanzate, come in quelle emergenti ma anche in quelle a ritardo di sviluppo, è ormai largamente condivisa la necessità di spostarsi dalle politiche di creazione di posti di lavoro a bassa produttività per i giovani attraverso l’impiego di risorse pubbliche (scelta di policy che non induce sviluppo duraturo e sostenibile) verso politiche che sostengono i giovani nell’inventarsi nuovi lavori ad alta produttività che determinano un maggiore dinamismo delle economie, una maggiore propensione all’innovazione (scelta di policy che sostiene sviluppo accelerato e sostenibile).