I disturbi dell'alimentazione e della nutrizione nei maschi: una panoramica sulle ricerche nel periodo 2007-2017
- Autori: Mancini G.;Biolcati R.;Pupi V.;Andrei F.;La Grutta S.;Lo Baido R.;Elena Trombini;
- Anno di pubblicazione: 2018
- Tipologia: Articolo in rivista
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/388333
Abstract
Introduzione. Nell’enorme mole di ricerche sui disturbi alimentari (DA) presente in letteratura è quanto mai evidente un’asimmetria di genere. La maggior parte degli studi, infatti, è stata finora condotta su campioni femminili, dando rilievo in modo fuorviante alla credenza che tali disturbi siano di esclusiva pertinenza delle donne. Scopo. La rassegna intende evidenziare come tale visione pregiudiziale sia ancora molto diffusa tra gli stessi pazienti maschi e tra i clinici, rappresentando un ostacolo per un corretto inquadramento diagnostico e per un’adeguata pianificazione del trattamento. Metodo. Gli studi inclusi nel lavoro sono stati individuati nella letteratura scientifica pubblicata fra gennaio 2007 e dicembre 2017 attraverso i principali database, abbinando le parole: “males”, “eating disorder”, “anorexia nervosa”, “bulimia nervosa”, “binge eating disorder”. Risultati. Dalla letteratura sono stati selezionati 54 studi nel rispetto dei criteri metodologici adottati. Discussione. Solo in anni più recenti l’attenzione dei ricercatori si è focalizzata anche sulla popolazione maschile: molteplici differenze tra i due generi emergono a livello di prevalenza, esordio, fenomenologia, diagnosi, comorbilità ed esiti dei DA. Anche la ricerca sui fattori di rischio ha evidenziato significative differenze tra maschi e femmine, soprattutto in relazione al diverso peso esercitato dalle variabili psicologiche coinvolte nell’eziologia dei DA. Conclusioni. A fronte di una scarsa conoscenza dei DA nella popolazione maschile, si ravvisa l’importanza di ampliarne la comprensione tenendo in conto la prospettiva di genere. In particolare, l’attenzione va rivolta ai periodi critici dello sviluppo come la pubertà e l’adolescenza, in cui l’individuazione precoce e la prevenzione di questi disturbi è di primaria importanza, all’interno di una cornice concettuale che consideri l’influenza reciproca tra vulnerabilità psicologica e fattori socioculturali.