“La chiazza orribile della guerra”. Il diarismo inquieto di Orio Vergani
- Authors: La Monaca D.
- Publication year: 2019
- Type: Capitolo o Saggio
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/398895
Abstract
"Livio Garzanti mi ha chiesto notizie di questo diario e mi ha domandato se potrei dargliene un paio di volumi come “primizia”. Si stupisce che si possa scrivere pensando a una pubblicazione solo post mortem e che questo pensiero non rallenti la mano di chi scrive. Gli spiego che questo è un diario solamente perchè lo scrivo giorno per giorno, a seconda di quanto mi accade intorno, secondo ciò che torna a galla dai magazzini della memoria" . Così nel gennaio del 1954 Orio Vergani giornalista, scrittore, reporter dal 1926 per il «Corriere della Sera», si riferisce alla eterodossa ‘narrazione’ diaristica che prende corpo tra il 1950 e il 1959, nelle pagine di Misure del tempo, titolo dell’edizione pubblicata, infatti, dopo la sua morte sopravvenuta nel 1960, con una premessa curata dai figli Guido e Leonardo. L’acuminato ripercorrimento memoriale del personale cammino intellettuale, ideologico, letterario alimenta in questo volume una rimeditazione storica e biografica tesa, a dispetto di ogni lusinga editoriale, a configurare un inatteso, conflittuale, bilancio identitario, intenzionalmente destinato alla diffusione postuma. Da una specola spesso aneddotica, legittimata dall’arbitrarietà selettiva del flusso del ricordo, accadimenti, ambienti e figure emblematiche della storia, dello spettacolo, della politica, dello sport, della cultura letteraria, artistica, teatrale del paese restituiscono uno spaccato inedito dell’Italia del Novecento e al tempo stesso si configurano come un inquieto ritratto autoesegetico.