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DONATELLA LA MONACA

«Io vi lotto/ contro i fantasmi miei contro me stesso»: il Taccuino di Bonn di Luigi Pirandello

Abstract

Il Taccuino di Bonn, testimonianza preziosa, sino al 1891 del determinante soggiorno di Luigi Pirandello nella città tedesca, partecipa in modo particolarmente “avventuroso” delle vicissitudini redazionali che coinvolgono le carte private dello scrittore agrigentino. Restituito integralmente alla luce nella meritoria veste redazionale del 2022, il manoscritto pirandelliano si offre come “lo spazio in cui si deposita il magma creativo, a partire da dati e fatti, naturalistici e cronachistici, che si trasformano in rappresentazione e narrazione, in bozzetti lirici come in racconto in prosa e in versi”. Il crogiuolo di temi e forme della poetica pirandelliana che così vi si condensa si configura, pertanto, come un’ espressione ulteriormente esemplare dell’intertestualità interna che ne anima l’opera. Proprio sul fitto arsenale di tale “magazzino poietico”, sulla trama foltissima di riflessioni personali, di interpolazioni autoesegetiche, di bilanci epocali di cui si sostanzia l’autobiografismo intellettuale del taccuino, queste pagine intendono soffermarsi, per porre in risalto come sensibile ne appaia già l’inclinazione sulla “verticale del Novecento”.