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DONATELLA LA MONACA

La tensione metamorfica della scrittura

Abstract

Da quando portava calzoni da maschio, nascondeva i capelli biondi e faceva acrobazie sugli scogli, si era trasformata nella voce nei gesti, e la metamorfosi era stata repentina, inarrestabile come un febbrone da tonsillite o il fiore del mandorlo quando pazziava già alla fine di gennaio tra il niurume dei carrubi. Spicca al cuore di questo passo tratto dalle pagine di uno dei romanzi più intensi di Silvana Grasso, L’incantesimo della buffa, edito da Marsilio nel 2011, il lessema “metamorfosi”in cui si racchiude il senso e il pedale di una poetica innervata dalla coesistenza dei contrasti, che eleva l’ossimoro ad insegna di una realtà di cui la parola somatizza le asperità, gli eccessi in una dismisura continua di vorticose ascese e repentine prostrazioni .