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DONATELLA LA MONACA

«Quel meraviglioso credente nella vita civile»: l’“umanesimo” di Elio Vittorini dietro le quinte del Mare non bagna Napoli

Abstract

Si concentra sulla figurazione ortesiana del «meraviglioso credente» tutto l’empito utopico dell’“umanesimo” vittoriniano, la sua irriducibile «spinta a fondare sulle “scienze umane” un’antropologia rivoluzionaria che abbia la forza liberatoria di tutti i determinismi rigorosi», direbbe Calvino. In tale accezione, le istanze del disegno intellettuale di Vittorini dialogano con le tensioni che alimentano, tra il 1945 e il 1947, in una significativa sincronia rispetto alla parabola vitale del “Politecnico”, l’esperienza della rivista “Sud”, il «modernissimo e oltranzista» “Quindicinale di Letteratura ed Arte”. Su tali premesse si ripercorrono le fasi salienti entro cui matura dal gennaio del 1952 al giugno del 1953, per la collana dei “Gettoni”, l’avventura editoriale del Mare non bagna Napoli. /