Appunti su forma, leggerezza e trasparenza nel design
- Autori: Inzerillo, Benedetto
- Anno di pubblicazione: 2009
- Tipologia: Articolo in rivista (Articolo in rivista)
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/281108
Abstract
In questi anni il design è stato il veicolo di una certa educazione estetica che ha coinvolto un ampio numero di persone, ormai perfettamente in grado di riconoscere ed apprezzare un manufatto ben disegnato. Il campo di interessi e di operatività del designer si è, oggi, allargato ad ampio raggio, poiché sempre più ampia è la gamma dei prodotti chiamati a rispondere alle crescenti esigenze dell'uomo, che vanno a combinarsi con un'allargata offerta di tecnologie innovative all'interno dei processi pro¬duttivi. La sua sfera di competenza spazia necessariamente dal tradiziona¬le campo della progettazione dell'oggetto, al controllo del suo impiego, per finire addirittura alla sua dismissione. Il designer è chiamato inoltre ad individuare le proiezioni future delle necessità e, in base a queste, a piani¬ficare i nuovi obiettivi calibrati sulle innovazioni della produzione. La sperimentazione su alcune forme e su alcuni elementi, oggi più che in passato, sembra tagliare trasversalmente architettura e design; esiste infatti una sostanziale contiguità tra i ruoli di disegnatore industriale e di architetto: talvolta solo la scala d'intervento appare diversa, l'atteggiamen¬to progettuale è invece, in molte occasioni, analogo. Il progettista che opera nell'ambito dell'industrial design, molto più che in passato, deve interfacciarsi con discipline diverse. La ricerca pro¬gettuale in questo settore, ha assunto una sua fisionomia ben precisa e tiene conto di molte discipline, alcune delle quali sono relativamente recenti: la tecnologia dei materiali, i processi produttivi, la sostenibilità ambientale, il ciclo di vita di un prodotto, ecc.