Misura dell’attività specifica di radionuclidi a lunga vita in alcuni componenti del target di un ciclotrone medicale
- Authors: Tomarchio E; Giardina M; Greco D
- Publication year: 2019
- Type: Contributo in atti di convegno pubblicato in volume
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/385957
Abstract
La valutazione dell'attività elevata indotta in alcuni componenti del target di un ciclotrone usato per la produzione di radiofarmaci per studi di tomografia a emissione di positroni (PET) è importante per quanto riguarda la protezione dalle radiazioni degli operatori impegnati nella manutenzione, sostituzione e gestione di un target, o suoi componenti. Le attività specifiche sono significativamente elevate da comportare, per scopi radioprotezionistici, una loro classificazione e conservazione in cassaforti schermate in attesa di un loro smaltimento. Tuttavia, dopo alcuni anni, può essere necessario rimuovere le parti più datate per la conservazione di quelle nuove più attive. La fattibilità di queste operazioni e lo smaltimento finale dei rifiuti dipende dal livello di attività raggiunto e in particolare dalla concentrazione residua di radionuclidi. In questo lavoro, dopo l’identificazione dei principali nuclidi, viene valutata l’attività residua di alcune parti del target attivate mediante spettrometria gamma ad alta risoluzione con vari rivelatori HPGe. Le misurazioni oggetto di indagine sono state eseguite per un periodo di decadimento di oltre 10 anni dalla loro sostituzione, permettendo di identificare radionuclidi con emivite diverse. In particolare, le misurazioni su lamine di Havar, stripper foils e la finestra di titanio di un target impiegato in un ciclotrone IBA CYCLONE 18/9, consentono di valutare le attività relative ai principali radionuclidi prodotti dall'attivazione dei materiali con emivita fino a 70-80 giorni (51Cr, 52Mn , 54Mn, 56Co, 57Co, 58Co, ...), mentre radionuclidi con emivite più elevate (22Na, 44Ti, 60Co, 207Bi, ... ..) sono stati rilevati negli stessi campioni nelle misurazioni eseguite dopo un lungo periodo di tempo. Le valutazioni consentono di affermare che dopo un periodo di più di 10 anni, le concentrazioni di alcuni radionuclidi sono ancora superiori al valore di 1 Bq/g per cui non potendosi pensare a una conservazione per lungo periodo è necessario provvedere a un loro smaltimento