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ILARIA GRIPPAUDO

Donne e musica nelle istituzioni religiose di Palermo fra Rinascimento e Barocco

Abstract

La centralità della donna nella cultura siciliana dei secoli passati è ormai da tempo riconosciuta. Tale centralità emerge particolarmente per le figure femminili confinate all’interno delle mura dei monasteri. Di fatto, nonostante venissero “private” della loro voce, le donne palermitane se ne riappropriavano attraverso la musica, intesa sia come esercizio pratico sia come promozione e committenza di importanti iniziative musicali, non solo all’interno delle comunità femminili, ma pure in relazione alle più prestigiose istituzioni maschili. Ben lungi dell'esaurire l’argomento, il contributo intende fornire un quadro generale della situazione nelle istituzioni ecclesiastiche di Palermo, presentando i frutti di una lunga ricerca e ponendo le basi per ulteriori doverosi approfondimenti. L’impressione generale sembrerebbe escludere le donne dall’esercizio musicale, idea suggerita dal folto elenco di musici nominati nelle chiese degli ordini palermitani, professionisti o meno, stabili o itineranti, ma pur sempre appartenenti al sesso maschile. In realtà da una disamina più attenta emerge come anche le comunità femminili coltivassero le attività musicali, ma senza che i libri contabili forniscano i nomi di queste misteriose figure di esecutrici, certificando piuttosto la collaborazione con musici professionisti chiamati dall’esterno o al servizio stabile dell’istituzione.