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GIUSEPPE GALLINA

Cambiamenti della temperatura all'interno della guttaperca indotti dal System B

  • Authors: CUMBO E; RUSSO R; PASSARELLO S; COVAIS A; LA PICA A; GALLINA G
  • Publication year: 2008
  • Type: Proceedings
  • Key words: system b, temperatura, onda continua di condensazione
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/41313

Abstract

SCOPO DEL LAVORO: Lo scopo della ricerca è valutare la trasmissione di calore nella massa di guttaperca indotta dal System B durante la tecnica dell’onda continua di condensazione. MATERIALI E METODI: E’ stato realizzato un modello sperimentale definito “split-tooth model”. Nella resina e nella dentina sono stati creati 3 solchi perpendicolari all’asse lungo del dente a 2 mm (point A) e a 4 mm (point B) e 6 mm (point C) dall’apice dell’elemento dentario inglobato, all’interno dei quali sono state posizionate 3 termocoppie in cromo-alluminio di tipo K connesse a un termometro digitale a diretto contatto con la guttaperca. Sono state effettuate 20 otturazioni con coni di guttaperca non standardizzati (Medium), utilizzando il System B, settato a 200°C, 250°C e 300°C con il plugger FM portato a 4mm dalla lunghezza di lavoro. Sono state registrate le temperature raggiunte ad intervalli di 1sec per un periodo di 180sec. RISULTATI: I valori di incremento di temperatura (ΔT) registrati settando il System B a 200°C mostrano un valore medio nel punto C di 2,1°C ± 0,241°C, nel punto B 1,3°C ± 0,355 °C, nel punto A 0,6°C ± 0,241; a 250°C i valori di incremento medio sono di 2,8°C ± 0,76°C per il punto C, 1,6°C ± 0,447°C per il punto B, 0,6°C ± 0,299°C per il punto A; a 300°C i valori di incremento medio sono di 4,1°C ± 0,982°C nel punto C, 2,8°C ± 1,041°C nel punto B, di 0,9°C ± 0,369°C. Dall’analisi statistica si dimostra che i dati sono normalmente distribuiti. CONCLUSIONI: La diffusione del calore all’interno della massa di guttaperca nel terzo apicale di un canale radicolare è trascurabile . I nostri risultati evidenziano che l’uso del SystemB, in condizioni standardizzate determina incrementi di temperatura poco rilevanti a 200°C e suggeriscono l’uso clinico dello stesso a temperature più elevate.