Culture in dialogo attraverso e attorno la penisola italiana nei primi decenni del XVI secolo: il tardogotico e le altre opzioni
- Authors: Garofalo, E
- Publication year: 2016
- Type: Capitolo o Saggio (Capitolo o saggio)
- Key words: Tardogotico; Rinascimento; Italia; Lategothic; Reinassance; Italy
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/218278
Abstract
Dopo l’Unità d’Italia la storiografia si è concentrata nell’intero territorio nazionale sulla “ricerca” del Rinascimento, prescelto nel momento di costruzione di una identità nazionale come manifestazione artistica italiana per antonomasia. Tutto ciò ha originato una protratta “sfortuna critica” nei confronti di tutte quelle manifestazioni artistiche convenzionalmente riunite sotto l’etichetta di Tardogotico. In definitiva, se qualche indulgenza è stata concessa alla solida tradizione dei costruttori lombardi o agli ineludibili “esotismi” di una realtà rivolta a Oriente come quella veneziana, per il meridione peninsulare e le isole si è affermata l’idea di un ritardo culturale. Superati pregiudizi e preconcetti, la realtà che emerge anche per il contesto italiano è ben diversa e la presenza del Tardogotico appare meno marginale e circoscritta di quanto non risultasse sulla base di tendenziose selezioni. Ma si può parlare di una architettura tardogotica italiana? Di certo non esiste un fenomeno unitario e qui più che altrove la varietà delle linee di ricerca perseguite (strutturali, tecnologiche, formali, decorative) dà luogo a una grande varietà di esiti, confrontabili principalmente all’interno di contesti regionali ma con connotazioni che variano spesso da città a città. Nel complesso l’incidenza del Tardogotico nelle sue molteplici declinazioni appare territorialmente preponderante nel corso del XV secolo, restando la cultura rinascimentale limitata a pochi centri di sperimentazione. Nei primi decenni del Cinquecento il rapporto di forze in parte muta e, sotto la spinta di mode antiquarie, l’attenzione verso le forme del linguaggio all’antica inizia a farsi strada anche nelle “roccaforti” del gotico. Non si tratta tuttavia quasi mai di una netta scelta di campo o di uno scontro, ma piuttosto di un dialogo tra culture, che si risolve non di rado in fantasiose ibridazioni. Questo contributo analizza alcune declinazioni di questo dialogo attraverso una selezionata casistica di architetture prodotte in ambiti che ruotano intorno alla penisola italiana (Sardegna, Sicilia, Malta e Dalmazia) e nelle sue regioni meridionali, permeabili anche ad altre sollecitazioni provenienti da occidente e da oriente.