Le lave. Gli usi ornamentali nell'architettura storica in Sicilia
- Autori: Garofalo, E
- Anno di pubblicazione: 2012
- Tipologia: Articolo in rivista (Articolo in rivista)
- Parole Chiave: Pietra lavica, pietre ornamentali,storia dell'architettura
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/74305
Abstract
L’attività vulcanica in Sicilia e nelle isole limitrofe ha nel corso dei millenni contribuito a modellare l’aspetto fisico di un vasto comprensorio, generando sconfinati giacimenti naturali di materiale lapideo impiegato fin dall’età antica nell’attività edificatoria. Relativamente all’utilizzo in architettura, va sottolineata l’ambivalenza di questo materiale chiamato nei secoli a svolgere tanto la funzione di pietra da costruzione, quanto quella di pietra ornamentale. Catania e l’intera area etnea, ma anche l’isola di Lipari, conservano le testimonianze più consistenti e significative di un ricorso ab antiquo alla pietra lavica e ai suoi derivati in architettura. Da una ricognizione complessiva emerge, tuttavia, un impiego a più ampio raggio nella ricerca di effetti ornamentali dal medioevo al principio dell’età moderna. Questo contributo ha analizzato temi, tempi e modi con i quali la pietra lavica è entrata nel progetto di architettura in Sicilia, tra XII e XX secolo, per soddisfare istanze di carattere estetico. La principale e più sfaccettata gamma di applicazioni punta sulle possibilità offerte dal litotipo di generare, a contrasto con altri materiali e superfici di colorazione più chiara, effetti bicromi e policromi. Telai architettonici in pietra lavica a contrasto con intonaci chiari, inserti scultorei, il rivestimento di basamenti e scale, pavimentazioni ornamentali interne ed esterne costituiscono altri fertili campi di applicazione della stessa pietra, ben testimoniati nell’architettura storica in Sicilia. Un esperimento di lucidatura, l’esecuzione di piani a commesso con campioni di lave e pietre dure locali e l’impiego di una varietà denominata breccia di Sant’Agata per il rivestimento di altari e in mobili lussuosi testimoniano di un processo di assimilazione alle pietre lucidabili in corso tra XVIII e XIX secolo. A differenza di altri litotipi che hanno in diversi momenti assunto un ruolo da protagonisti nell’architettura siciliana, ma con una vicenda dai confini netti, quella della pietra lavica e dei suoi impieghi in architettura é una storia ancora in corso di svolgimento, che vede un uso protratto fino al presente, caricato non di rado anche di nuovi significati identitari. Volcanic activity contributed over millennia to shape extended areas in Sicily and neighbouring islands, creating at the same time unlimited depositories of natural stone used from ancient times for buildings, handiworks, objects and tools. Catania and Etna region, but also the island of Lipari, still hold the most significant evidences of the use of volcanic rocks and their products. However, the architectural heritage testify a more widespread use in the search of ornamental effects in Sicily between medieval and first modern age. Leaving rural contexts, road paving and construction issues, this contribution analyzes themes, times and ways of the employment of volcanic rocks in Sicily in order to satisfy aesthetic instances, between XII and XX century. The main and most varied range of applications focuses on the possibility offered by the lithotype to create polychrome effects, by the contrast with lighter-coloured materials and surfaces, with different procedures and formal solutions. Other interesting fields of application are: the design of architectural frameworks in contrast with light-coloured plasters; sculptural elements; covering of bases, pedestals and stairs. Between XVIII and XIX century finally took place a process of assimilation of volcanic rocks to the polishable stones, specially a variety called basaltic breccia in coating altars and luxury furniture. Unlike other lithotypes, that of lava stone and its architectural uses in Sicily is a still ongoing story, frequently charged with new meanings of identity.