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MARIO FERRANTE

Sull’inattualità del divieto di costituzione di fondazioni fiduciarie di culto

Abstract

Il termine fondazione fiduciaria evoca inevitabilmente la nota problematica ecclesiastica relativa alla legislazione eversiva del secolo scorso che colpì tutte le forme di immobilizzazioni di beni, comprese quelle a scopo religioso che davano luogo alla c.d. manomorta ecclesiastica. In particolare, furono eliminate non solo le fondazioni di culto autonome, cioè le masse patrimoniali erette in perona giuridica, ma anche i vincoli reali posti a carico dei beni destinati fiduciariamente ad uno scopo pio. Tuttavia, nel tempo una notevole evoluzione legislativa ha profondamente innovato la situazione descritta, al punto da porre in discussione i capisaldi civilistici tradizionali in tema di fiducie. Si rende, pertanto, opportuna una rivisitazione complessiva dell'intera materia allo scopo di individuare possibili forme di riconoscimento civile delle fondazioni fiduciarie di culto.