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SANTINA DI SALVO

L'illuminazione artificiale per la valorizzazione dei contesti antichi nell'area mediterranea

Abstract

Occuparsi di illuminazione dovrebbe essere una responsabilità di quanti si interessano del miglioramento dell’esperienza della visita a un sito archeologico. Recentemente abbiamo assistito a una evoluzione, a una grande apertura e proiezione verso il mondo esterno di quelli che possiamo definire luoghi della memoria, come i siti archeologici. Il cambiamento coinvolge chi è preposto alla conservazione e i visitatori ed è determinato anche dall’aumento di questi ultimi. Evidentemente, c'è un maggiore interesse per la diffusione delle conoscenze riguardanti il patrimonio culturale e alla trasmissione di questi valori a un pubblico non specialistico. Occuparsi dell’illuminazione diventa un compito impegnativo per i professionisti poiché può anche causare danni ai materiali del patrimonio, se utilizzata in modo incontrollato e questo studio si è basato sulla considerazione di un approccio interdisciplinare. Pertanto, il contributo presenta alcuni casi di studio nazionali e internazionali nel bacino del Mediterraneo, analizzati nei loro aspetti storici, archeologici e museografici. L'attenzione è posta su come dovrebbe essere il sistema di illuminazione artificiale più efficace per i luoghi monumentali, nel rispetto delle rovine e dell'autenticità del sito, preservandone il significato architettonico, storico e simbolico.