Il traffico di essere umani e i network del contrabbando tra Libia e Italia
- Autori: Di Betta, P; Amenta, C; Colucello, R; Ferrara, G
- Anno di pubblicazione: 2016
- Tipologia: Capitolo o Saggio (Capitolo o saggio)
- Parole Chiave: Organizzazioni criminali
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/233639
Abstract
La recente diffusione da parte dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni di nuovi dati sui morti e dispersi nel Mediterraneo, 2.734 nei primi otto mesi del 2016 con oltre 115.000 rifugiati, migranti e richiedenti asilo sbarcati sulle coste italiane nello stesso periodo, conferma come la rotta del Mediterraneo centrale sia tornata a essere la principale via di accesso all’Europa. La questione ha dimensioni mondiali e l’Italia, per la sua posizione e conformazione geografica, con confini di terra con Francia, Svizzera, Austria e Slovenia, e 7.600 chilometri di coste in posizione centrale nel Mar Mediterraneo, è divenuta sin dai primi anni Novanta un territorio di arrivo e di transito per persone che viaggiano senza documenti, quasi sempre dirette in altri Paesi europei che spesso accusano l’Italia di incapacità nella gestione del fenomeno che, negli ultimi tre anni, ha raggiunto livelli eccezionali.