Riscritture di riscritture. Il romanzo storico risorgimentale dal moderno al postmoderno
- Autori: Di Gesù, M
- Anno di pubblicazione: 2015
- Tipologia: Capitolo o Saggio (Capitolo o saggio)
- Parole Chiave: romanzo storico, risorgimento, modernità , postmoderno
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/136672
Abstract
Già all'indomani dell'unificazione nazionale, il romanzo italiano moderno avviava un'inchiesta letteraria sulle vicende risorgimentali, sul trasformismo ambiguo delle classi egemoni che lo indirizzarono, e soprattutto sulle contraddizioni che, all'interno di quel processo, si determinarono nel Meridione d'Italia. Un «romanzo antistorico» collettivo, una «contro-storia d'Italia letteraria e civile» (e dunque una riscrittura romanzesca della storia ufficiale, deliberatamente volta a demistificarne i presupposti ideologici e le retoriche su cui si fondavano) attestata soprattutto nelle opere di autori siciliani quali Verga, De Roberto, Pirandello. Se possiamo ancora ascrivere in questa linea moderna il capolavoro di Tomasi di Lampedusa, Noi credevamo di Anna Banti o molte narrazioni storiche di Sciascia, a partire dagli anni Settanta del Novecento si avvia un processo di decostruzione della forma del romanzo storico a tematica risorgimentale: dalle scomposizioni sperimentali della narrazione, in autori come Vincenzo Consolo (Il sorriso dell'ignoto marinaio), fino a un recupero postmoderno del genere, sovente in chiave allegorica rispetto alle vicende contemporanee (Tabucchi, Scurati, De Cataldo), nel quale, più o meno esplicitamente, vengono rivisitati e riscritti i testi della tradizione.