Carlo Giachery nei disegni e nei documenti degli archivi pubblici
- Autori: Di Benedetto, G
- Anno di pubblicazione: 2012
- Tipologia: Capitolo o Saggio (Capitolo o saggio)
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/73773
Abstract
Gli archivi costituiscono il luogo della memoria per eccellenza; una memoria per fortuna custodita e preservata in vista della sua trasmissione a molte generazioni future. Nonostante la dispersione dell’archivio personale di Carlo Giachery, la sua intensa attività di docente, professionale e istituzionale è ancora oggi ampiamente documentata presso gli archivi pubblici e, talvolta, anche quelli privati. Nell’Archivio Storico dell’Università di Palermo i 133 volumi della serie Cautele per conto dei Regi Studi e Fabbriche restituiscono per intero le vicende edilizie dei cantieri che dal 1837 al 1865 avevano visto l’esclusivo impegno progettuale di Giachery. L’attività istituzionale è invece documentata da quell’incredibile «pozzo di San Patrizio» della storia siciliana dell’Ottocento pre-unitario che è il fondo Ministero e Real Segreteria di Stato presso il Luogotenente Generale di Sicilia, Primo e Secondo Carico, nelle sezioni Lavori Pubblici e Ripartimento Interno dell’Archivio di Stato di Palermo. L’attività professionale per conto dei privati e per il Comune di Palermo, invece, è ben documentata nel fondo Lavori Pubblici - Sezione Edilizia Privata, sezione C1 dell’Archivio Storico Comunale. Le vicende familiari, personali e ancora una volta quelle professionali di Giachery trovano, invece, il loro naturale campo di indagine presso le minute dei notai custodite negli Archivi Notarili distrettuali di Palermo e Termini Imerese. Fra le pagine ingiallite dei loro registri si sviluppa, per oltre un secolo, l’intensa storia familiare di diverse generazioni attraverso un susseguirsi di disposizioni testamentarie, inventari ereditari, contratti matrimoniali e atti dotali, acquisti di immobili e di terreni, procure e donazioni. Pur non vastissima, la «biblioteca dell’architetto» ci restituisce a pieno la versatile identità disciplinare di Giachery, e dà l’idea di come la sua erudizione fosse equanimemente orientata verso colti interessi per l’architettura e il suo passato, e verso gli ambiti delle scienze applicate e della tecnica. La raccolta aveva un carattere marcatamente specialistico, con sezioni cospicue dedicate all’architettura, al disegno architettonico e topografico, alla storia dell’arte, alla geometria descrittiva e applicata, alle matematiche «miste e sublimi», alla scienza idraulica, alla fisica, alla meccanica, alla scienza delle costruzioni, all’arte e all’architettura militare.