Paesaggio e ricerca del tempo silente
- Autori: Di Benedetto, Giuseppe
- Anno di pubblicazione: 2024
- Tipologia: Capitolo o Saggio
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/658993
Abstract
Il contributo intende affrontare il tema del rapporto tra architettura e natura attraverso il ruolo strutturante che il paesaggio antropizzato svolge per quel tipo di progetto che fonda la sua essenza costitutiva sulla dimensione fisica e trascendente dei luoghi, nel senso della nozione kantiana di Stimmung. Una nozione sussunta all'interno di una più ampia condizione di tonalità emotiva che impregna il paesaggio inteso come scopo principale dell'architettura. Cioè l'ambito privilegiato della riflessione teorica, della ricerca della "poíesis", intesa come "actio transiens", e della "práxis", intesa come processo operativo che trova il senso del suo sviluppo all'interno dell'azione progettuale stessa. Pertanto, la natura e il paesaggio, che la costituisce, diventano il “materiale fondante” da cui nascono i valori propri dell'architettura. Partendo da queste considerazioni generali, si intende evidenziare, anche attraverso il riferimento a casi studio emblematici, le modalità con cui il progetto rintraccia le sue ragioni, i principi che lo generano nell'impronta artificiale dei luoghi della natura, cercando di instaurare, con quest'ultima, un rapporto sodale e osmotico. Un rapporto che, tuttavia, non nasconde la condizione di ogni gesto progettuale da intendersi come atto culturale posto di fronte alla stessa natura nel suo stato naturale. Attraverso alcune riflessioni teoriche, si intende sottolineare l'importanza del dibattito suscitato, soprattutto nella cultura architettonica italiana, dall'interpretazione del paesaggio come fine primario dell'architettura. Si farà quindi riferimento a un eidos architettonico generato in funzione dell'identità dei luoghi e riferito alla più alta armonia della scena naturale plasmata dall'azione umana, rinnovando relazioni archetipiche e originali, cariche del senso profondo del mithos. Un'idea che può essere realizzata solo attraverso la ricerca dell'insondabile bellezza del silenzio.