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GIUSEPPE DI BENEDETTO

La prassi archeologica del progetto : l’interlocuzione perenne tra antico e nuovo in architettura

Abstract

L'architettura ha sempre avuto una sua duplice componente: una attuale e contingente, propria del tempo presente di ogni epoca, e l'altra universale, che genera un legame profondo, simbiotico e osmotico tra presente e passato, anche e soprattutto remoto, in una continua e ciclica palingenesi. Non a caso il titolo scelto per l'attività della Scuola/Workshop di Progettazione Architettonica, "Antico futuro a Canosa di Puglia. Archeologia e Progetto", costituisce di per sé, proprio per il suo essere una figura retorica ossimorica, una straordinaria evocazione di una narrazione coerente e coesa in cui si ha la netta sensazione di come l'oggetto di riflessione di ogni ragionamento, compreso soprattutto quello di matrice progettuale, sia l'innata dimensione sincronica dell'architettura, che tende inevitabilmente ad essere espressione di valori senza tempo. In tal senso, questo contributo tende a dimostrare, anche attraverso alcuni casi di studio, come ogni risorsa archeologica sia di fatto un referente per la progettazione dell'architettura di tutti i tempi. Rispetto a questa premessa, il progetto non può che basarsi sull'intenzione di offrire una diversa chiave di lettura e conoscenza esperienziale dell'ambito contestuale di intervento.