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GIUSEPPE DI BENEDETTO

Palermo en la época aragonesa: entre la autonomía y la heteronomía de los procesos de formación de la ciudad

Abstract

La storia di Palermo è fortemente segnata da una successione di diverse dominazioni regie susseguitesi sin dall’istituzione del Regno di Sicilia, avvenuta con l’incoronazione, nel 1130, di Ruggero II d’Altavilla. Dopo l’epopea regale normanno-sveva e il breve intermezzo del regno angioino, si giunge, nel 1282, alla sovranità congiunta di Costanza II di Svevia e del marito Pietro III d’Aragona e I di Sicilia che dà inizio alla lunga fase del potere regio dell’Isola, della dinastia aragonese, conclusasi nel 1555 con la morte di Giovanna d’Aragona, madre di Carlo V d’Asburgo di Spagna, futuro re di Sicilia. Il lungo arco temporale del governo aragonese della Sicilia, ha inevitabilmente inciso sui processi di trasformazione della capitale del regno con considerevoli risvolti sull’architettura monumentale palaziale ed ecclesiastica, fortemente influenzata da modelli esogeni iberici ma in cui è riconoscibile la continuità di una intima dialettica tra autonomia ed eteronomia dei riferimenti architettonici e urbani utilizzati. In questo processo assumono grande rilievo talune figure di architetti e della committenza riconducibile alle più potenti famiglie nobiliari del regno, di frequente in forte contrapposizione con la stessa casa regnante.