Palermo tra Ottocento e Novecento : la città fuori le mura
- Autori: Di Benedetto, Giuseppe
- Anno di pubblicazione: 2009
- Tipologia: Monografia (Monografia o trattato scientifico)
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/54886
Abstract
Questo volume, aggiornato e ampliato con un nuovo capitolo, completa il lavoro dedicato alla Collezione fotografica di Enrico Di Benedetto che ritrae la città di Palermo tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento. Le sue immagini ci aiutano a comprendere che quella Palermo non è stata né un miraggio né una proiezione onirica nonostante sembrino raffigurare un’altra città , tale è la distanza fisica che sovente separa il passato dal presente. Palermo è una città difficile da capire; difficile per le tante contraddizioni che la caratterizzano, per le differenze che emergono tra la città reale e quella rappresentata dagli antichi cartografi, nei racconti letterari e nelle cartoline illustrate ingiallite dal tempo. Il corso della storia, del resto, ha imposto a Palermo il ciclico riproporsi di destini mai del tutto compiuti. Le immagini della Collezione fotografica Di Benedetto che qui si presentano, costituiscono un vasto repertorio della memoria urbana che si tenta di guardare attraverso la visione distaccata di una storicità ormai conclusa, che quindi sfugge alla dimensione puramente nostalgica e passatista della narrazione di eventi trascorsi, nonché risulta aliena alle retoriche esaltazioni della magnificenza del passato ineluttabilmente svanita. Nel commentare le sostanziali trasformazioni ambientali della città di Palermo e della società , tra il XIX ed il XX secolo, non ci si propone di esaurire un discorso ben più ampio e complesso; al di là di una maniera folklorica e nostalgica con cui sono stati spesso trattati questi temi, si compiono approfondimenti sul rapporto tra ambiente e comunità , tra architettura e cittadino, fornendo una valida testimonianza su come Palermo vedesse se stessa e come si sia evoluto negli anni successivi, dalla fine della seconda guerra mondiale, questo sentire.