"È tempo di rimedii per le conscienze, per il Stato e per le regalie". Giacomo Longo, giudice della Regia Monarchia di Sicilia negli anni della dominazione sabauda
- Autori: D'Avenia, F
- Anno di pubblicazione: 2013
- Tipologia: Proceedings
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/74750
Abstract
La dinastia sabauda all’atto del suo insediamento nel Regno di Sicilia “ereditò” una pesante controversia con la Sede Apostolica, scoppiata appena qualche anno prima e passata alla storia come “controversia liparitana”. Il conflitto riguardava la particolare giurisdizione ecclesiastica, unica nell’Europa cattolica, goduta dai sovrani del Regno, discendente dall’antico privilegio dell’Apostolica Legazia e operante attraverso il Tribunale della Regia Monarchia. Il saggio si propone di ricostruire il significato di svolta religiosa e culturale di cui tale contrasto fu caricato nelle intenzioni e nelle azioni di uno dei più stretti collaboratori del governo piemontese nell’isola, il giurista ed erudito messinese Giacomo Longo (1658-1738).