Il "De equo animante" di Leon Battista Alberti: una teoria della bellezza?
- Authors: Di Stefano, E
- Publication year: 2010
- Type: Capitolo o Saggio (Capitolo o saggio)
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/53274
Abstract
Il De equo animante si presenta come un trattato tecnico ed erudito, piuttosto che artistico, in quanto rielabora notizie attinte dalle auctoritates in materia di ippologia. Tuttavia, a partire dal concetto di “vitalità”, messo in rilievo fin dal titolo, è possibile individuare due percorsi che consentono di rileggere il testo all’interno dell’estetica albertiana: il primo si snoda in seno stesso alla teoria della bellezza e mette in luce una concezione estetica che si risolve nella funzionalità; il secondo interpreta il concetto di “vitalità” nel senso dell’enargeia, della “vivezza rappresentativa”, qualità fondamentale delle opere d’arte. A conclusione di queste analisi e alla luce dell’osmosi che nel Quattrrocento legava riflessione artistica e scientifica, si comprende che anche uno scritto tecnico, come il De equo animante, può avere valenza estetica, secondo una chiave di lettura non settoriale e depauperante, ma aperta a cogliere le idee estetiche presenti anche in contesti lontani da quelli più specificatamente artistici.