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ELISABETTA DI STEFANO

Artificare lo spazio urbano. Lo sguardo “altro” di Danisinni

Abstract

Se nella città di Palermo, come in altre città italiane e del mondo, l’incompiuto è segno di un percorso trasformativo che ha subito un arresto, nel rione palermitano di Danisinni l’incompiuto è simbolo di una dimensione esistenziale. Infatti, non solo dal punto di vista topografico, ma anche da quello economico e sociale Danisinni costituisce un mondo chiuso in sé stesso: è un villaggio dentro la città, ma al contempo è un luogo periferico e marginale, tagliato anche dai collegamenti pubblici. Tuttavia negli ultimi anni in questo quartiere sono stati avviati dei processi di riqualificazione urbana che hanno fatto ricorso alle arti da strada (murales, spettacoli teatrali e circensi). Il saggio esaminerà tali fenomeni di artificazione attraverso differenti chiavi interpretative. Il neologismo “artificazione”, recentemente emerso nel dibattito filosofico e artistico, presenta diverse sfumature teoriche: può assumere il valore di mera decorazione – esemplata nei murales – o può indicare una trasformazione più profonda. Infatti può attivare processi relazionali ed esperienze estetiche intense e rigeneranti. Quest’ultimo concetto di artificazione è più significativo del primo, poiché rivela meglio come l’arte possa avere un valore educativo e produrre un miglioramento non solo dell’area urbana – divenuta esteticamente più gradevole – ma soprattutto della qualità di vita dei suoi abitanti. Per questi motivi la riqualificazione artistica avviata a Danisinni, e attualmente in espansione verso le zone limitrofe, assurge a esemplare study case, e trasforma la marginalità di Danisinni in uno sguardo “altro” per ripensare la città.