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ELISABETTA DI STEFANO

Antinomie del classico? Borselli, Bernini e Winckelmann

Abstract

Nel Seicento si può cogliere una netta divergenza tra gli ideali estetici, propugnati dagli organi ufficiali, e la pratica scultorea che ha riscontro nel gusto del pubblico e della committenza. I primi trovano espressione nelle Osservazioni sulla scoltura antica di Orfeo Boselli, la seconda ha uno straordinario interprete in Gian Lorenzo Bernini, il quale, però non ha lasciato testimonianza autografa delle sue convinzioni estetiche. Tuttavia grazie alle fonti indirette e all’esempio delle sue opere, è possibile mettere a confronto le due differenti teorie: la classica di Boselli e la barocca di Bernini, per evidenziare punti di contatto e divergenze e per mettere a fuoco le antinomie dell’ideale estetico sotto la cui egida si affermerà nel Settecento, con J. J. Winckelmann, la riflessione sulla scultura.