DesignArt. Ibridazioni creative tra arte e oggetti d’uso
- Authors: Di Stefano, E
- Publication year: 2016
- Type: Articolo in rivista (Articolo in rivista)
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/181692
Abstract
Oggi il mondo dell’arte si apre a un’ibridizzazione di forme e generi. La bellezza e la creatività, categorie fondamentali dell’arte secondo la tradizione idealistica e romantica, trovano nella vita quotidiana nuovi territori da colonizzare. In questo panorama di esteticità diffusa un fenomeno acquista particolare interesse: la DesignArt. La DesignArt costituisce un’intersezione tra due ambiti della creatività storicamente volti l’uno a progettare per l’industria oggetti seriali, utili ed esteticamente gradevoli, l’altro a ideare opere uniche e belle, ma senza scopo. Il luogo precipuo della DesignArt è l’ambiente vissuto, dove contemplazione e consumo si intrecciano in un’esperienza sinestetica in cui l’arte può offrire dei servizi ai fruitori. Pertanto la contemplazione disinteressata, tradizionalmente connotativa dell’opera d’arte, viene ora sostituita da un’esperienza a più livelli, una sorta di “consumo contemplativo”, poiché la bellezza si può fruire simultaneamente alla soddisfazione di altri scopi. Attraverso l’esame di opere convergenti in quest’ambito sia dalla sfera dell’arte sia da quello della produzione industriale, questo saggio cercherà di mettere a fuoco le categorie estetiche della DesignArt. Particolare attenzione sarà rivolta al concetto di atmosfera introdotto nel dibattito sull’estetica contemporanea da Gernot Boheme. Il concetto di atmosfera può fornire una chiave di lettura per i nuovi territori dell’estetizzazione quotidiana, in cui il valore di “messa in scena” prevale sul valore d’uso degli oggetti, e di conseguenza può costituire una categoria ermeneutica per questa intersezione creativa tra bellezza e funzionalità.