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ANDREA D'AMORE

Patrimonio architettonico diffuso: le masserie delle Madonie come esempio di una "archeologia preindustriale"

Abstract

L’area interna delle Madonie vive ad oggi una condizione di diffuso abbandono delle campagne e delle sue principali forme di architettura rurale quali sono le masserie; risulta quindi tanto necessario quanto una responsabilità culturale e ambientale portare avanti un approfondito processo di conoscenza che possa condurre alla realizzazione di adeguati protocolli e strategie di recupero, protezione e valorizzazione di questa tipologia architettonica. Le masserie rappresentano uno dei simboli dei cicli edilizi preindustriali fortemente legati alla natura, tanto per le attività che vi si svolgevano quotidianamente quanto per i materiali utilizzati e gli aspetti morfo–tipologici. Proprio questi due fattori rappresentano i principali segni di una antica sostenibilità consapevole, oggi tanto auspicata e ricercata nelle architetture contemporanee. Aspetti distributivi, spaziali, dimensionali legati all’orientamento dei manufatti architettonici sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano un’antica forma di “edilizia circolare” in cui non esisteva l’idea dello scarto, sia esso materia o tempo delle persone e che mirava, tanto per necessità quanto per abitudine, a realizzare una architettura in costante dialogo con la natura circostante e che sapesse sfruttare a pieno le potenzialità del luogo. Il recupero consapevole di un immenso patrimonio come le masserie delle Madonie e, in generale, dalla Sicilia, rientra all’interno di una cultura architettonica i cui obiettivi principali sono la salvaguardia del costruito storico e una sua valorizzazione che punti ad una continuità identitaria affiancata dall’utilizzo di nuove tecnologie utili a soddisfare i bisogni delle nuove generazioni con una politica di valorizzazione che deve necessariamente partire dalla conoscenza dell’architettura per poter giungere ad una innovazione che tenga conto degli antichi processi costruttivi, dei materiali utilizzati, delle antiche tecniche costruttive e del costante rapporto natura – architettura