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ALESSANDRO DI VITA

La “libertà trascendentale” secondo Leonardo Polo come cornice critico-fondativa del “vivere senza lavoro”: un’analisi antropologico-pedagogica

Abstract

Il costrutto di «libertà trascendentale» secondo Leonardo Polo fornisce una possibile cornice critico-fondativa dell’idea di «vivere senza lavoro», vista e interpretata in una prospettiva antropologico-pedagogica. La libertà trascendentale va oltre il semplice libero arbitrio e la scelta razionale, poiché spiega la profonda apertura intrinseca dell’essere umano inteso come persona. In un’ottica autenticamente antropologica, lungi dal significare disoccupazione o semplicemente lavorare meno, «vivere senza lavoro» spiega piuttosto che la ricerca di armonia tra il tempo dedicato al lavoro e quello dedicato alla famiglia, alle relazioni sociali, allo sport, alle attività ricreativo-culturali e alla coltivazione della propria intimità è una manifestazione della «libertà trascendentale». Si esplorano la decisione di abbandonare un lavoro sicuro per un lavoro più soddisfacente e flessibile e la mobilità da un lavoro all’altro come tentativi di vivere in modo più autentico e integrato la propria vita.